L’utilizzo a lungo termine delle foreste è garantito solo quando il volume del legno tagliato non supera quello del legno in accrescimento. Quando un albero viene tagliato, il legno è destinato a tre tipologie di prodotti: la parte più pregiata, costituita da tronchi dritti e con pochi nodi, è destinata alle segherie.
Le porzioni di tronco di qualità inferiore sono destinate all’industria del pannello e della carta o, in alternativa, sono destinate alla produzione di legna da ardere e cippato ad uso energetico Anche le parti di tronchi storte o danneggiate e i tronchi di specie poco pregiate sono usate a scopo energetico.
Durante la lavorazione industriale del legno, si elimina la corteccia e dai tronchi si ottengono tavole. Questo processo produce grandi quantità di segatura e residui legnosi che possono essere reimpiegati nell’industria o come fonte energetica. Anche l’industria del pannello e della carta produce residui. Nel complesso, ogni fase dell’utilizzo a cascata del legno genera sempre più scarti legnosi. Anche la trasformazione di tavole e pannelli, ad esempio in travi e mobili, produce una grande quantità di residui legnosi.
Tutti questi residui sono impiegati per produrre energia come legna da ardere, cippato o pellet in caldaie al servizio di abitazioni e attività commerciali.
Una moderna casa in legno arredata con mobili di legno può essere riscaldata per 70 anni usando solo i residui della lavorazione del legname destinato alla sua costruzione.
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