Le stufe che utilizzano un combustibile liquido sono una valida alternativa per il riscaldamento occasionale di abitazioni poco frequentate durante l’inverno (per le prime case, consigliamo sempre una più performante stufa a pellet) e laddove non ci siano alternative valide (ad esempio, il gas di città).
Il combustibile liquido (ad esempio, il cherosene o kerosene) riscalda l’ambiente semplicemente “bruciando”, come dice la parola stessa. Le stufe a cherosene non necessitano di canna fumaria ma dal momento che il comburente è l’ossigeno, è obbligatorio prevedere un costante ricircolo d’aria nella casa, per evitare che nell’ambiente si accumulino pericolose quantità di monossido di carbonio. Una stufa a cherosene, rispetto al riscaldamento elettrico, rende meglio nel riscaldamento di ambienti medio grandi: sia per velocità di riscaldamento dell’aria, sia per la possibilità di funzionamento tramite pile ricaricabili in caso di blackout.
Le moderne stufe a cherosene (il cosiddetto “Zibro“) fanno uso di un cherosene idrogenato e poi distillato, un processo che elimina i composti aromatici e zolfo dalla molecola del petrolio ottenendo un prodotto più puro e praticamente inodore.
Il funzionamento della maggior parte delle moderne stufe a cherosene è identico rispetto a quelle degli albori: la presenza di ventole velocizza il riscaldamento degli ambienti, ma il resto del sistema è pressoché invariato. Uno stoppino riveste il bruciatore e pesca nel serbatoio dove si trova il kerosene, che per capillarità sale verso il bruciatore.
Gli odori durante la combustione sono assenti: talvolta si percepisce qualcosa solo all’accensione e allo spegnimento, ma ciò è dovuto alla non completa combustione del cherosene.
Una stufa a cherosene a stoppino da 3 KW termici riesce a scaldare un ambiente di circa 40 m2 con un consumo di combustibile stimabile in circa 0,3 l/h con una spesa che si aggira sulle 140 euro iva inclusa, supponendo un costo di 1,95 euro/litro si spende poco meno di 2 euro per tre ore di funzionamento al massimo della potenza (ma se la si mette al minimo il consumo diventa più che accettabile).
L’utilizzo di petrolio di qualità inferiore (quindi ad alto contenuto di aromatici e zolfo) richiede maggiore manutenzione delle stufe e quindi costi maggiori: gli intasamenti sono più frequenti e si può creare combustione incompleta dovuta alla formazione di carbone nel bruciatore. L’uso di combustibili scadenti produrrà quindi spese maggiori ed una prematura rottamazione della stufa.
Per questo, il consiglio è quello di acquistare solo cherosene di alta qualità, come quello di Alberto Mugnai prodotto da Kerogas SAS, con un occhio di riguardo anche per l’ambiente: i nostri bidoni di plastica da 20 litri sono “vuoto a rendere”, per cui potete riportarli da noi al momento dell’acquisto del nuovo cherosene. Sarà nostra cura rimandarli alla casa madre dove verranno lavati e sanificati, per un riscaldamento “ecofriendly” al 100%.